Project Description

CiòCheVale | Politecnico di Torino | PicchioVerde

 

OBIETTIVI DEL PROGETTO

Cibo, Comunità e Salute è un progetto nato per mezzo della collaborazione tra l’Associazione CiòCheVale e il Politecnico di Torino, nel settembre 2019. Il cibo ha da sempre rappresentato un elemento cardine del nostro equilibrio psico-fisico, oltre a essere un elemento che nutre le nostre comunità e i nostri territori, da un punto di vista culturale, relazionale, ed economico. È per tale ragione che il progetto Cibo, Comunità e Salute desidera riunire, attraverso un approccio sistemico, cuochi, produttori e professionisti sanitari attorno al tema del cibo, esplorando le potenzialità che esso ha per creare salute e relazioni.  L’obiettivo non è solo quello di condurre a una riflessione partecipata sui  concetti interconnessi di cibo, salute, consapevolezza e relazione, ma anche quello di generare un’interazione concreta tra professionisti che generalmente non dialogano tra loro al fine di raggiungere un benessere comunitario più solido.

ATTIVITÀ SVOLTE E IN ATTO

Il progetto, che abbraccia i comuni del chierese già coinvolti nel progetto “PISTAAA: la Blue Way Piemontese”, intende strutturare un network territoriale reale e virtuale utilizzando canali differenti. Tra questi è possibile trovare la rubrica dall’omonimo nome “Cibo, Comunità e Salute” sulla piattaforma online di ChieriWebTv e quella sulla rivista di promozione territoriale Picchio Verde. Tuttavia, tra gli obiettivi futuri vi è l’ambizione di trasportare quanto costruito virtualmente, in un progetto tangibile sul territorio, di cui cittadini, produttori agroalimentari, cuochi e medici, possono usufruire, incrociando le attività e i valori di “PISTAAA: la Blue Way Piemontese” con cui il progetto Cibo, Comunità e Salute è in stretta relazione.

Tra le attività già svolte è possibile citare l’intervento “Cibo Naturale. Identità futura del territorio” all’interno della conferenza “PISTAAA: la bicicletta promuove l’identità di un territorio“ tenutosi il 21 Settembre 2019 presso la Biblioteca Civica di Cambiano e il workshop “Cibo, Comunità, Salute: i primi passi verso la generazione di un network territoriale”, tenutosi l’08 Gennaio 2020, all’interno della sede di CiòCheVale.  L’obiettivo dell’ultimo evento è stato quello di condurre un team eterogeneo di 30 persone a interrogarsi sul reale significato di cibo sano, sulle responsabilità di ogni attore coinvolto nel settore agroalimentare e sanitario, sulle possibilità di collaborare assieme per riconnettere due sistemi oggi profondamente distanti. All’interno di questi 30 partecipanti, difatti, vi sono stati produttori agroalimentari, cuochi, ristoratori e agronomi, ma anche medici di base, oncologi, nutrizionisti, e dietisti. Inoltre, vi è stato un piccolo gruppo di cittadini curiosi, alcuni dei quali sono oggi  impegnati nel progetto sociale Reciprocamensa*.  Presenti anche alcuni amministratori locali, tra cui Alessandro Sicchiero, Sindaco del Comune di Chieri,  Ferdinando Scimone, Sindaco del Comune di Arignano e Aurora Grassi, vicesindaco del Comune di Cambiano. Si è trattato del primo momento interattivo che ha condotto a un confronto diretto tra realtà che raramente comunicano tra loro.

LINEE GUIDA DEL PROGETTO

Le linee guida fondamentali del progetto Cibo, Comunità e Salute sono:

  1. Restituire valore, ovvero riportare il cibo naturale a essere un elemento cardine nel processo di prevenzione delle malattie croniche e nel mantenimento di uno stato di salute ottimale;
  2. Riconnettere, ovvero condurre i professionisti del settore sanitario ad affrontare con maggiore vigore l’importanza di una produzione alimentare e un’alimentazione naturale, traendo forza da un approccio transdisciplinare e sistemico che contempli il confronto con il settore agroalimentare;
  3. Generare consapevolezza, divulgare una conoscenza di base circa i rischi/costi sanitari connessi a un cibo di bassa qualità, prodotto con metodi intensivi e ad alto impatto, aumentare la percezione del rischio chimico, alla pari del rischio microbiologico, attraverso la disseminazione dell’informazione e di esperienze dirette all’interno delle comunità;
  4. Creare relazione e reciproca responsabilità, connettere attori appartenenti a scenari che oggi difficilmente dialogano tra loro. Creare scambio di competenze e un agire comunitario che abbia come fine ultimo la tutela dell’individuo e del suo territorio;
  5. Produrre un impatto positivo a lungo termine, a livello sociale, ambientale ed economico, dunque un incremento del benessere di una comunità che sia in grado di perpetuare nel tempo comportamenti virtuosi e sostenibili.

A causa dell’emergenza sanitaria in atto, lo sviluppo del progetto ha subito un cospicuo rallentamento, privilegiando i canali online, tuttavia si auspica a una piena realizzazione non appena il momento delicato che stiamo vivendo volgerà (si spera) a conclusione.