Autore

Alberto Guggino

di Giorgio Parena

Sabato 2 giugno, nell’ambito della manifestazione “Di freisa in freisa” organizzata dal Comune di Chieri, si è svolto un interessante dibattito, nel chiostro di Sant’Antonio, che ha visto gli interventi della nostra redattrice Daniela Parena, di Giovanni Benedicenti presidente Giovani Impresa di Col diretti Torino, di Gino Anchisi, presidente Associazione Produttori asparago di Santena e terre del Pianalto, di Elena Comollo presidente Facolt e responsabile Agricoop Precetto e di Giorgio Quaglio direttore tecnico di SEAcoop. In rappresentanza del Comune di Chieri era presente ed ha portato il proprio saluto l’Assessore Marina Zopegni; Paolo Dughero direttore ENGIM Piemonte-Bonafous Chieri, è stato l’organizzatore dell’iniziativa ed ha svolto il ruolo di moderatore.

Il tema dell’incontro concerneva le problematiche legate al mondo dell’agricoltura del nostro territorio, le iniziative da intraprendere, le necessità legislative, di collaborazione e cooperazione a cui rispondere, le prospettive di evoluzione di un settore economico, ma anche culturale, paesaggistico, artistico e sociale, dato troppe volte per marginale se non per destinato a scomparire.

L’omogeneità di analisi e di intenti dei relatori e degli interventi successivi, per altro non programmati a priori, ha evidenziato le potenzialità innovative della nostra agricoltura e la fase di relativa espansione che va registrando. In particolare si è sottolineato un significativo ritorno dei giovani, spesso provenienti da istituti agrari, una propensione all’innovazione, facilitata da un territorio che offre ancora una ricca biodiversità, una scelta di prodotti ortofrutticoli molto varia, rispetto alla tendenza monoculturale di zone limitrofe, una potenzialità commerciale favorita dalla vicinanza di Torino, una nuova sensibilità per la qualità dei prodotti e la sostenibilità di coltivazioni ed allevamenti.

Sono state molto incisive e stimolanti le osservazioni critiche, le rivendicazioni, comunque costruttive e poste in un’ottica propositiva di sviluppo. Resta ancora da compiere un lungo cammino, che investe anche aspetti culturali, formativi, legislativi, oltre che meramente organizzativi.

Le criticità evidenziate possono essere così sintetizzate:

  • Difficoltà di costruire una rete tra i produttori, un insieme di relazioni, scambi di esperienze e conoscenze, la necessità di andare oltre una certa diffidenza dura da sradicare.

  • La scarsa collaborazione tra le amministrazioni locali, che spesso tendono ancora a muoversi nei propri ambiti e non si orientano verso una programmazione che trascenda i confini amministrativi e sappia pervenire ad una lettura omogenea del territorio.

  • La mancanza di dialogo tra amministrazioni ed agricoltori per rendere funzionale un rapporto che oggi spesso si esaurisce in spinte episodiche ed occasionali.

  • La stessa articolazione morfologica, che va dalla collina chierese e torinese, al Pianalto di Poirino e al basso Monferrato, rende difficoltosa la perimetrazione del territorio e la definizione di parole che nella comunicazione costruiscano immagini (vedi ad es. le Langhe o il Roero).

  • Una evidente difficoltà a disporre, da parte delle aziende, delle risorse che l’Europa mette a disposizione e che potrebbero incentivare un programma di sviluppo e di cooperazione. Anche le Associazioni di categoria, in questo ambito, dovrebbero poter interloquire in modo più incisivo con le sedi competenti e non soffocare nella burocrazia.

Questo in sintesi il quadro emerso dall’incontro, con l’indicazione di un percorso ben delineato e tutto sommato promettente, vista anche la giovane età della maggioranza dei relatori e del pubblico presente, purtroppo non molto numeroso.